venerdì 19 luglio 2013

Bienvenid@s a Buenos Aires!

di Camilla Cantafaro
Dopo ore infinite di viaggio e un kit di colazione completo, panino con formaggio alieno,brioche, caffè e succo, siamo atterrati a Buenos Aires. Corsi all’uscita come folli per recuperare l’ossigeno dimenticato e il tabacco in corpo, abbiamo abbracciato e salutato Mime e Federico, che ci hanno accolto all’aeroporto.
Vedere le favelas argentine dipinte di tutti i colori, con i panni stesi sui tetti e l’apparenza fatiscente, ha fatto un effetto molto forte ai nostri occhi. Ci siamo immediatamente sentite in un altro mondo, non solo diverso ma meraviglioso, ricco di oggetti paesaggi e macchine appartenenti a un mondo fantastico.
La nostra prima giornata si è svolta con un incontro insieme all’associazione CAREF, Comission Argentina para los Refugiados, che con molto coraggio aiutano gli innumerevoli immigrati e rifugiati che arrivano in Argentina. All’interno dell’associazione vi sono sette responsabili e molti praticanti che studiano legge e danno un aiuto legislativo per il ritiro dei documenti necessari. Bisogna però precisare che in Argentina qualsiasi persona, anche senza documenti, ha diritto ad accedere ai servizi di studio e sanità, cosa che in Italia non vedremo mai.
Nel tardo pomeriggio e durante l’orario di cena abbiamo avuto l’occasione di visitare la Facoltà di teologia, che abbiamo guardato con occhi sognanti perché ci ha proiettato nel mondo di Hogwarts: stanza delle pozioni di Piton, la biblioteca del Grifondoro e l’ala della biblioteca proibita del quarto piano. E’ stato decisamente interessante e divertente.
Per cena non poteva certamente mancare la carne arrosto e quindi ci abbiamo dato sotto di salsiccia arrosto messa nel panino. Buona, ma per digerirla ci abbiamo messo un po’ durante la notte.
La mattina ci ha portato un ondata di emozione nel cuore: occhi e piedi su Plaza de Mayo e poi una visita al museo del Bicentenario.
Abbiamo atteso le Madres e con loro abbiamo camminato silenziosamente nella piazza per ricordare e portar giustizia ai 30.000 desaparesidos argentini. Una signora leggeva i nomi di ognuno di loro con spontaneità noi rispondevamo in coro “Presente”, poi la una voce anziana e delicata ha detto: Hasta la vittoria siempre!. I brividi correvano lungo il corpo e il cuore batteva all’impazzata, tutto in quel attimo ci ha riportati al passato. Il coraggio, la ricerca di verità, giustizia e memoria. Tematiche di cui abbiamo discorso nel pomeriggio con Vera Vigevani, anziana ebrea italiana scampata alla Shoah venendo in Argentina con la famiglia e diventata una delle madri di Plaza de Mayo degli anni settanta.
I suoi occhi lucidi e la voce ferma toccavano il cuore e le menti. Non solo stavamo ricordando tutti i giovani scomparsi per mano della dittatura, ma li stavamo praticamente conoscendo. Ognuno di loro stava rivivendo in noi, i loro sogni, le loro passioni, i primi amori, i brevi matrimoni, i figli rubati, le torture, la forza, il sogno di una morte col sorriso. I loro corpi nessuno sa dove sono, ma sicuramente possiamo immaginarli ormai passati, ma fieri di chi adesso lotta per la giustizia e la verità.

1 commento:

  1. Me encanto leer este articulo!! Gracias Camilla y a todos los chicos por compartir lo que están viviendo y poder seguirlos en su recorrido y saber que pasa por ustedes en estos momentos.
    Abrazo enorme a todos

    RispondiElimina