giovedì 25 luglio 2013

Jacinto Arauz: hogar para ancianos


di Stefano Poncino
Oggi il gruppo Sud di Jacinto Arauz, dopo la “solita” abbondante colazione a base di dulce de leche, torte, marmellate e ogni ben di Dio, ha passato tutto il dí all’Hogar para Ancianos, un’opera diaconale della Iglesia Evangélica Valdense importantissima per questa comunitá.

Giá a partire dal pranzo – a base di pasta e carne – abbiamo conosciuto la direttrice Verónica, soprannominata “la Loca del Hogar” per la sua simpatia e allegria che contagia tutti e tutto. Grazie a lei questo centro ha cambiato aspetto e ha maturato una gestione innovativa. Infatti, i 34 abuelitos vivono in un ambiente sereno e mai noioso in cui si svolge sempre qualche attivitá tra opere teatrali autogestite, cucito, coro, recupero dei rifiuti e costruzione di oggetti. Abbiamo passato una giornata speciale immersi nei ricordi di vere e proprie biblioteche umane che ci hanno chiesto notizie sui cognomi, sulle provenienze, sulle differenze tra i nostri paesi in un vortice di parole che ci ha affascinati e commossi.
Naír Negrin ha suonato con il suo bandoneón, la fisarmonica, dei tanghi, una samba, il chamamé e le nonnine cantato insieme. Julio ci ha salutato come un caballero e Julio A. Vigna ricordato la fondazione della colonia. Ci ha sorpreso vedere dei vecchietti di anche 96 anni cosí attivi e pieni di vita. Credo dovremmo imparare molto da questo tipo di gestione perché gli anziani abbiano dignitá e possano passare anni felici e circondati dall’amore delle comunitá.
L’Hogar para Ancianos riflette l’armonia religiosa del pueblo: tra gli ospiti e i lavoratori ci sono valdesi, luterani, cattolici, avventisti che vivono in pace e senza attriti come é giusto che sia.
Grazie ai finanziamenti dell’8x1000 valdese-metodista, l’Hogar si é ampliato e ha aumentato le camere e ci é parso un ottimo e sobrio utilizzo sociale del denaro ricevuto dalle tasse.
Dopo cena, abbiamo terminato la giornata con un momento di valutazione insieme a Claudia Tron e Sergio Bertinat, la coppia pastorale, Mabel Holz, del concistoro, Alfredito Gonnet, coordinatore del gruppo rioplantense. Lasciamo la frenesia della cittá e ci portiamo a casa l’infinito orizzonte della Pampa, il patrimonio storico e umano di questa comunitá e il senso del servizio al prossimo. Mi sembra di conoscere queste persone, questo luogo, questo ambiente da anni, nonostante li abbia vissuti solo per alcuni giorni. É una sensazione strana, é come aver trovato casa, dove non manca nulla, perché di nulla si ha bisogno.
Non torniamo a casa solo con libri e emozioni, ma con un indelebile ricordo scolpito nel cuore.

1 commento:

  1. Come ogni giorno anche oggi ci regalate racconti di vita capaci di emozionare e attivare pensieri e riflessioni. Sembra di essere li con voi. E' rassicurante sentire le vostre parole piene di speranza! Ringrazio il Signore che permette tutto ciò. Un abbraccio a tutti . Alessandra Tomassone

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