domenica 4 agosto 2013

Campo al Parque de 17 febrero.

di Camilla Cantafaro

Venerdì abbiamo incontrato l’intero gruppo dei Rio platensi al Parque de 17 febrero, luogo creato dai giovani per i giovani nel 1935. Non solo un luogo dove si svolgono campi giovanili, è un luogo dove abbiamo rincontrato la possibilità di condividere il viaggio e le emozioni del campo, con tutti i ragazzi dello scambio.
Dopo aver aspettato tutti i rio platensi, arrivati da innumerevoli città dell’Argentina e dell'Uruguay, abbiamo iniziato l’incontro con il pranzo. Pato ci ha illustrato l’intero programma del campo, che appariva molto ricco e attivo, lasciandoci la notte del sabato come notte italiana.
Nel pomeriggio abbiamo compartido un attività molto particolare, che consisteva nel pensare a un oggetto o una qualsiasi cosa che ci potesse differenziare dagli altri e allo stesso tempo ci potesse rendere tutti uguali. Ognuno di noi ha, quindi, creato una piccola statuetta con il fango e unendolo sul pavimento abbiamo creato la nostra città. Fatta di  sogni, di dubbi e di luoghi sicuri. Ci siamo aperti agli altri mostrandogli il nostro nascondiglio sicuro e protetto. Dopo l’attività ci siamo dati al lavoro: raccogliere la legna! E’ stato molto divertente sollevare legna  e ridere tutti insieme della poca forza dei maschile, ovviamente si scherza!
La sera ci è proposto un quizzone. Cinque squadre che dovevano cercare di indovinare le risposte giuste per salvare il campo da un pericolo imminente. Come potete pensare che non ci saremmo riusciti? Il campo è salvo!!
Nel giorno successivo si è svolta l’enorme e infinita Attività Grande, così chiamata perché si svolgeva in una prima parte simile a una caccia al tesoro e una seconda simile a una guerra in cui ogni squadra doveva rubare il totem dell’altra. E’ stato davvero divertente.
Arriva così la notte italiana, chiamata anche Fiesta Cara Pintada.
Facce pitturate, musica per ballare, balli tipici occitani, sardi e pugliesi. Sembra che siamo riusciti nel nostro intento di non far annoiare assolutamente tutto il gruppo rio platense.
L’ultimo giorno è stato molto forte per tutti credo. Nella nostra città sono comparsi fili di diverso colore che hanno uniti ognuno di noi ad altri in base ha amicizia e tanti altri sentimenti.
Abbiamo chiuso l’ultima attività con una preghiera e con lacrime. Sembrava la fine del viaggio. 
Fine viaggi in pullman, basta conoscenze nuove, fine giochi e chiacchiere serali. La fine di tutto.
I saluti ci hanno commossi, in particolare quelli con gli argentini, perché sappiamo che nel resto del viaggio che ci rimane non li rivedremo. E’ stato bello poter stare con tutti loro un'altra volta. La cosa che più mi spaventa è di perdere i contatti con loro, ma io come tutti gli italiani faremo in modo che questo legame non si sciolga mai. Arrivederci rio platensi ci mancherete.

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